A 9 anni dal terremoto, ricostruzione al 90%
Ancora 15 comuni poi la ricostruzione sarà completata. Dopo il terremoto che nel 2012 colpì duramente l’Emilia-Romagna, la ricostruzione è al 90%: la quasi totalità delle famiglie è rientrata nelle proprie case, le attività economiche sono ripartite e le scuole tutte ristrutturate o ricostruite. 8mila edifici ripristinati, 15.600 abitazioni rese di nuovo agibili e 5.700 piccole attività economiche che si sommano a 3.500 imprese, ricostruite o riportate in sicurezza.
Grazie ai lavori che non si sono mai fermati, nemmeno durante la pandemia, due mesi fa sono saliti a 45 i Comuni dove la ricostruzione è stata considerata pressoché terminata con un nuovo restringimento del cratere, l’area che inizialmente ricomprendeva i 60 Comuni colpiti dal sisma. Ai 30 usciti nel 2017 se ne sono aggiunti quest’anno altrettanti e ora nel cratere ristretto, rimangono solo 15 Comuni, dove si concentrano gli sforzi per terminare.
L’area complessiva del cratere già prima della pandemia aveva dimostrato grande forza e capacità di ripartire: nel 2019 l’occupazione era tornata ai livelli precedenti con 22 mila posti di lavoro in più rispetto al 2011. Ora rimane da completare soprattutto la parte pubblica relativa al patrimonio artistico e culturale, la parte più difficile e delicata per i vincoli anche paesaggistici cui sono sottoposti i beni di valore storico.