Mihajlovic esonerato dal Bologna: De Zerbi in pole per la sostituzione

Nel primo pomeriggio di oggi il Bologna ha comunicato a Sinisa Mihajlovic di essere stato sollevato dall’incarico di tecnico della squadra rossoblù.

La decisione è arrivata dopo una riunione fiume, nella quale non era presente Mihajlovic, a Roma per proseguire le cure, una seduta programmata da tempo.

Si chiude dunque dopo tre stagioni complete, sei mesi iniziali e le prime cinque partite di questo campionato, esattamente 1317 giorni, il matrimonio tra Sinisa Mihajlovic e la città di Bologna, che si è legata particolarmente al tecnico serbo, e gli è stata vicino in questi anni nel quale l’aspetto tecnico si è unito a quello delle sue condizioni di salute. Proprio questa vicinanza, aveva portato il Consiglio Comunale di Bologna a conferirgli la cittadinanza onoraria, titolo che Mihajlovic ha molto gradito.

La decisione dell’esonero, dunque, ha dovuto tenere conto anche delle particolari condizioni fisiche di Mihajlovic, che dopo il trapianto di midollo a causa della leucemia mieloide acuta nell’ottobre 2019, sul finire dello scorso campionato ha comunicato il ritorno della malattia e la necessità di riprendere in maniera costante le cure. Il tecnico ha saltato tutta la preparazione estiva, ritrovando i suoi ragazzi solo per le partite ufficiali.

Il ruolino di marcia del 2022 per il tecnico era da solo una condanna visto che il Bologna dopo un buon inizio dello scorso campionato con 27 punti, ne ha fatti solo 19 nel ritorno, con sole 4 vittorie nel 2022 e nessuna in questo inizio di campionato. Era stato soprattutto l’aspetto emozionale a fermare la dirigenza la scorsa estate dalla separazione e un pesante contratto da circa 2 milioni all’anno valido fino al giugno 2023. Con la speranza che l’arrivo di un nuovo direttore sportivo e giocatori più adatti al 3-5-2 sposato dal mister, potessero far invertire una rotta che si è trascinata per tutto il girone di ritorno della scorsa stagione.

Il momento migliore dell’avventura di Sinisa Mihajlovic sono stati sicuramente i primi sei mesi. E’ arrivato a Bologna il 28 gennaio 2019, dopo l’esonero di Filippo Inzaghi a seguito della sconfitta 4-0 casalinga con il Frosinone, dopo che dieci anni prima, proprio sotto le due torri era cominciata la sua avventura da allenatore. In 17 partite ha conquistato 30 punti con nove vittorie, tre pareggi e 5 sconfitte. Il 13 luglio, dopo aver da poco rinnovato il contratto con il Bologna ha annunciato di aver contratto la leucemia. Nonostante questo il Bologna lo conferma e nella sua seconda stagione ottiene il 12° posto con 47 punti. Le due stagioni nelle quali si gioca con il Covid, 20/21 e 21/22 il Bologna è prima 12° con 41 punti e lo scorso anno 13° con 46 punti.

Nel campionato appena avviato la squadra non ha mai mostrato quella grinta e quella determinazione che sono sempre state la caratteristica di Mihajlovic. I pareggi interni con il Verona e la Salernitana e quello di domenica scorsa a La Spezia hanno convinto la dirgenza che era il momento di cambiare la guida tecnica.

Tra i nomi per la successione quello più vicino sembra Roberto De Zerbi, contattato ieri dalla società, mentre le alternative sono quelle di Claudio Ranieri, pensato soprattutto come traghettatore verso la prossima stagione o Thiago Motta. Si è fatto anche il nome di Paulo Sosa ma sembra il più lontano.

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